Il titolare (eseercente) dovrebbe verificare la certificazione verde dei propri clienti all’accesso. Con nuovi decreti di dicembre dal 10.01.22 possono accedere solo coloro che abbiano il cd. certificato rafforzato (cioè da vaccinazione o guarigione).
L’esercente quindi può subire il controllo delle Forze dell’Ordine -solo gli agenti di Pubblica Sicurezza- che verificano il possesso del certificato dei clienti (regola cambiata con il decr. 172 di novembre).
In caso di controllo si può esplicitare la propria disobbedienza, dicendo “noi non applichiamo la normativa perché illegale” e anche i clienti devono essere invitati a fare altrettanto “non sono d’accordo con la normativa che è illegale e pertanto non ho esibito la certificazione”.
E necessario che tra clienti e gestore parlino del tema, dire che si è pronti ad affrontare insieme i rischi, condividendo informazioni e documenti utili all’eventuale sanzione.
Oppure il gestore può omettere i dettagli dicendo che nei limiti del possibile ha controllato (e poi gli agenti decideranno se controllare tutti i presenti e ciascuno cliente valuterà se esibire certificazione).
La sanzione va da € 400,00 a € 1.000,00. Può essere ripetuta. Nel caso di tre violazioni in giorni diversi può condurre alla sanzione accessoria della chiusura.
La sanzione della chiusura deve essere stabilita dal Prefetto e non dalle forze dell’Ordine. IN caso di violazione di questa misura amministrativa, vi sarà nuova multa e sanzione amministrativa. NON è PENALE! Vedi vittoria della Torteria di Chivasso in Cassazione.
La multa massima (nonostante ripetute violazioni) può essere pari al triplo del massimo: quindi € 3.000,00.
In caso di multa non pagare, attendere notifica dell’ordinanza di ingiunzione.
A quel punto entro 30 giorni inviare memoria di osservazioni al Prefetto, che vi allego. Solo poi si fa ricorso in opposizione al Giudice di Pace.
Qui sotto il team legale di VoS ha predisposto un ricorso da inviare al Prefetto in caso di multe.